Nell’estate del 2015 ho fondato con il collega Mario Ganz un progetto di sostegno e supporto psicologico agli sport da combattimento che abbiamo nominato I Figli di Eracle. Lo scopo del progetto è quello di approfondire e contestualizzare il valore psicologico che lo sport viene a fornire per la formazione psicologica non solo dell’atleta ma anche dell’amatore o del bambino. Il valore centrale di conoscenza reciproca, armonizzazione del movimento, conoscenza del corpo, rispetto dei ruoli e delle regole, sacrificio, obiettivo e ricompensa che fornisce uno sport da combattimento si offre come metafora base della difficoltà cui ognuno di noi deve far fronte nel vivere quotidiano e possono proporre modelli positivi e forme di pensiero utili ad uscire da situazioni di empasse in cui noi tutti veniamo a trovarci. Approfondire quali meccanismi e quali atteggiamenti mentali siano utili per la propria autostima, per superare le difficoltà, per far fronte al dolore, per superare i propri limiti, per porsi obiettivi e perseguirli nello sport da combattimento come nella psicoterapia e nella vita è la strada per il successo.
“Mai quanto oggi il combattere ha assunto un’accezione trasversale nella nostra cultura. La crisi economica e sociale ci impone di fare i conti con i nostri limiti fisici, mentali, psicologici per riscoprire chi siamo e quale può essere il nostro ruolo nel mondo. Combattimento e psicologia dialogano tra loro per comprendere quali siano i fondamentali di un’attività umana antica ma al contempo attuale, perchè affidarsi ad Eracle significa osservare i nostri limiti, conoscerli e credere che la parte migliore di noi sia appena dopo quella linea, pronta a stupirci della nostra forza interiore: “per la mente che vede con chiarezza non c’è necessità di scelta. C’è azione.” www.ifiglidieracle.it