L’incontro tra persone si fonda su una dialettica silenziosa, in cui un “io” viene ad incontrare l’ “altro” o a smarrirne i contorni, per confinarlo nelle sfumate zone del pregiudizio. Sempre più nelle nostre vite quando questo accade, l’ “altro” diviene una zona d’ombra, in cui le nostre paure e i nostri più antichi timori prendono vita e colorano i rapporti di tinte fosche. La coppia da sempre è il teatro delle nostre passioni più nobili e dei nostri più oscuri e devastanti timori. In questi luoghi d’ombra, dove le nostre fragilità sono messe a nudo, spesso emerge quella parte di noi di cui ci vergognamo e che con violenza cerchiamo di tenere a bada, al di là della nostra e dell’altrui vista. Non considerare quello che è “altro” in noi ci porta a vedere nell’ altro quei mostri che avremmo voluto seppellire alla svelta ed è la via più rapida per consentire loro di emergere negli orrori dell’ indifferenza o della violenza, narrati spesso dai giornali o dalla cronaca nera.
Con l’aiuto di psicoterapeuti e filosofi, l’incontro si propone di osservare la coppia e la società come “luogo dell’accadere psichico”, per gettare un po’ di luce in quegli aspetti di aberrante violenza, di rifiuto, di ostilità che ci agiscono nel vivere le nostre vite e le nostre relazioni.